Probabilmente ti sarà capitato di sentire parlare di contatore trifase e contatore monofase per l'energia elettrica, ma non hai ben chiaro quali siano le differenze tra queste due tipologie di contatore e in quali casi ciascuna di esse viene utilizzata. In questo articolo ti spieghiamo che cos'è un contatore trifase e quando è utile valutarne l'installazione.
Un sistema trifase è un particolare sistema di conduzione dell'elettricità che lavora, come dice il nome stesso, su tre fasi: la corrente viene trasportata su tre diversi conduttori (fase 1, fase 2 e fase 3) il cui picco di tensione è sfasato di 120° tra l'una e l'altra. Al contrario, un sistema monofase, tipico della maggior parte delle utenze domestiche, trasporta l'energia elettrica in un'unica fase.
Questo sistema di trasporto dell'energia è molto utile soprattutto per spostare elettricità su grandi distanze. Inoltre, lo sfasamento tra i tre picchi, garantisce un approvvigionamento di corrente più costante e stabile, riducendo fortemente i cali di tensione.
Il contatore trifase è generalmente utilizzato in ambito industriale e artigianale, poiché la potenza minima che gestisce è di 6 kW. L'utilizzo dei contatori trifase in ambito industriale o comunque professionale è necessario soprattutto nei casi in cui l'attività utilizza molti macchinari energivori per svolgere il proprio lavoro. Il sistema trifase garantisce un funzionamento ottimale dei processi e, al contempo, offre la possibilità di ottenere importanti aumenti di potenza disponibile, di solito tra i 6 kW e i 20 kW (ma può andare anche oltre).
In ambito domestico la potenza fornita è in genere di 3 kW e il fabbisogno energetico di un'abitazione non richiede una potenza elevata o un flusso di elettricità così stabile e costante. Per questo motivo, per le abitazioni ad uso civile, il contatore installato è quasi sempre quello monofase.
Negli ultimi anni, il progressivo aumento di abitazioni alimentate quasi completamente a energia elettrica grazie a piani a induzione, pompe di calore e forme di riscaldamento elettrico, può rendere necessario o consigliabile l'utilizzo di un contatore trifase anche in ambito domestico. In questi casi, infatti, la maggior stabilità, unita a una potenza disponibile superiore, permette un utilizzo più sicuro e confortevole dei diversi impianti elettrici che alimentano e gestiscono l'abitazione.
I costi di un contatore trifase non sono diversi da quelli di un contatore monofase. Una volta fatta richiesta dell'installazione di un nuovo contatore trifase, il distributore locale propone un preventivo per i lavori di sostituzione o installazione, che il cliente pagherà una tantum. Una volta installato, il costo in bolletta è analogo a quello di un normale contatore monofase poiché a definire l'importo da pagare è esclusivamente la potenza occupata: a seconda dei kW impegnati, il cliente pagherà in bolletta dei costi fissi stabiliti da ARERA, calcolati come costo unitario Autorità x numero di kW impegnati.