Le fonti di energia possono essere classificate in diversi modi, tra i più noti e utilizzati ci sono sicuramente le energie rinnovabili e non rinnovabili, le energie alternative e le fonti fossili. Esiste, però, un'ulteriore classificazione dell'energia che si basa sulla possibilità di utilizzarla così com'è o dopo un processo di produzione: in quest'ottica si parla di fonti energetiche primarie e secondarie.
In questo articolo vediamo prima di tutto la definizione di energia primaria e secondaria e quali fonti energetiche rientrano nei due gruppi. Inoltre, approfondiamo i motivi che rendono questa classificazione molto importante per studiare l'impatto ambientale delle nostre abitudini.
Le fonti di energia primaria sono tutte quelle fonti energetiche, rinnovabili o fossili, che possono essere utilizzate così come prodotte dalla natura, senza che sia necessario trasformarle in alcun modo. Come indicato sul sito ENEA, rientrano in questa categoria le seguenti fonti energetiche:
Combustibili fossili tra cui petrolio greggio, gas naturale e carbone poiché si tratta di fonti fossili ed esauribili prodotte dal pianeta nel corso del tempo ed estratte dalla terra per essere poi utilizzate come fonte di produzione energetica;
Le fonti rinnovabili come l'energia solare, eolica, idroelettrica, geotermica e le biomasse. Anche queste forni, inesauribili, sono utilizzate direttamente per produrre energia elettrica o termica;
L'uranio, estratto dalla terra e utilizzato come combustibile per alimentare le centrali nucleari.
Tutte queste fonti di energia non richiedono una trasformazione per essere utilizzate.
Le energie secondarie sono invece tutte quelle fonti di energia non prodotte in natura e che vengono prodotte da processi di lavorazione e trasformazione delle fonti primarie. Rientrano in questa seconda classificazione le seguenti fonti energetiche:
benzina, prodotto dal trattamento del petrolio;
metano, prodotto dalla lavorazione del gas naturale;
energia elettrica, derivata dalla trasformazione di diverse fonti rinnovabili o fossili.
Tutte queste fonti di energia non sono preesistenti in natura e vengono generate tramite processi industriali che coinvolgono le energie primarie come fonti di alimentazione principale.
Sia le energie primarie che quelle secondarie possono avere impatti ambientali legati ai processi di estrazione o trasformazione. Le fonti secondarie, in particolar modo, sono maggiormente inquinanti e hanno impatti importanti sull'ambiente poiché la loro produzione richiede, in varie misure, lo sfruttamento di energie primarie.
La produzione di energie secondarie come l'elettricità, ad esempio, coinvolge diverse fonti primarie che vanno dal gas naturale al petrolio, passando da uranio e da diverse fonti rinnovabili: se si pensa, ad esempio, all'energia solare, bisogna considerare che la produzione di elettricità dai raggi solari richiede in primis la produzione dei pannelli fotovoltaici, con conseguente utilizzo di energie e combustibili necessari per l'estrazione e la lavorazione dei materiali utili alla loro creazione e messa in opera.
A seconda dell'energia secondaria considerata, la quantità e la qualità delle fonti primarie utilizzate per la sua produzione può variare: per questo motivo studiare e migliorare i processi produttivi o analizzare alternative sempre più sostenibili è una parte importante dello sviluppo energetico orientato a un minor impatto ambientale e auna maggior tutela del pianeta.